Castello di Casamarciano - Casamarciano, Città Metropolitana di Napoli

Gaetano Casillo

Chiesa di Santa Maria del Plesco (CASAMARCIANO - NA) di L'Arte Campana e non solo
La "Chiesa di Santa Maria del Plesco" fu istituita come dipendenza del monastero di Montevergine e risulta documentata già nell'anno 1158; in adiacenza alla chiesa fu eretto nel 1157 un monastero per ospitare la Congregazione di Montevergine, che divenne abbazia nel 1611 per volontà del Pontefice Paolo V. Dal 1657 al 1708 vi si traferì il noviziato di Montevergine, ed in seguito ospitò l'educandato della Congregazione. La chiesa subì numerose trasformazioni nel corso dei secoli: nel `500 fu rifatta su disegno di Domenico Fontana, nel 1647 subì un ampliamento che interessò anche il monastero - trasformato in palazzo nobiliare - e nei primi decenni del '700 vi operò Domenico Antonio Vaccaro, che le conferì l'aspetto in parte ancora visibile. In seguito alla soppressione napoleonica del monastero nel 1807, la chiesa passò al parroco don Ottavio De Stefano, che nel 1812 vi costituì la Congregazione della SS. Annunziata. Attualmente è proprietà privata della famiglia Mercogliano...

La "Chiesa di S. Maria del Plesco" ha pianta a navata unica absidata con sei cappelle laterali, illuminata dall'alto mediante otto finestroni. Vi si accede attraverso uno scalone barocco a doppio rampante sul quale si apre l'ingresso, caratterizzato da un pronao a tre fornici con archi a tutto sesto, sormontato da un ordine superiore che termina con un timpano triangolare. Un ulteriore accesso alla chiesa avveniva originariamente dalla quota del giardino del palazzo, tramite una porta che immetteva sul coretto ligneo soprastante l'accesso. Oggi il coro ligneo non esiste più, pur essendo ancora presente la porta di accesso nella porzione superiore della facciata della chiesa, cui si giunge dal giardino del palazzo. In questa porzione di facciata, ai lati della porta, sono presenti
due finestre ad arco ogivale che illuminano la navata. Attualmente l'ingresso della chiesa è stato murato in seguito ai numerosi saccheggi che l'hanno spogliata di ogni suppellettile che potesse essere trasportata. All'interno della chiesa l'altare maggiore balaustrato, l'abside e le cappelle erano ricoperti di marmi policromi; l'abside ospitava quattro tele con cornici di stucco dipinte nel 1782 da un discepolo di Solimena, Paolo De Maio, raffiguranti i quattro Evangelisti. Il soffitto della navata presentava tre grosse tele, di cui quella centrale raffigurante "S. Guglielmo in gloria", oggi non più presenti. Attualmente la parete destra e le relative cappelle sono totalmente prive di decorazioni, mentre quelle a sinistra conservano ancora i caratteri settecenteschi con stucchi e marmi in stile barocco. Le tele di Andrea Vaccaro originariamente presenti nelle cappelle laterali sono state trafugate, i dipinti del soffitto sono stati rimossi dalla Soprintendenza ai Beni Storici e Artistici negli anni tra il 1974 e il 1980, e trasferiti al Museo di San Martino, mentre la tela settecentesca raffigurante San Luca, opera del Di Maio, è stata trasferita al Museo di Capodimonte.

pasquale gaglione

Marco De Caro